mercoledì 15 novembre 2017

Le PIANTE nei FUMETTI

Quando pensiamo ad un fumetto, ci vengono in mente quelli più famosi, più o meno recenti che siano. Sto parlando di Dylan Dog, Topolino, Lupo Alberto, Diabolik, Tex, Corto Maltese… e chi più ne ha, più ne metta!







Copertine dei fumetti citati in alto
In tutti questi famosissimi fumetti che hanno fatto la storia dei giornalini italiani e non, e che in molti casi hanno dato spunto ad omonimi cartoni animati, non ci sono scene, spezzoni, parentesi che contengano delle piante come protagoniste. Certo, i protagonisti delle più famose nuvolette italiane, e non, erano soprattutto ladri, animali, investigatori, commissari… e ciò spiega come gli autori e i fumettisti non siano riusciti a portare una o più piante alla scena di protagoniste. Negli ultimi anni però è nato un fumetto che ha come protagoniste non solo le piante, ma tutto il mondo vegetale, sto parlando di VIVI E VEGETA.
Copertina di VIVI E VEGETA
Vivi e Vegeta nasce nel 2014 come web comics, scritta da Francesco Savino e disegnata da Stefano Simeone. L’intento è quello di creare una graphic novel molto originale e quindi diversa dai soliti fumetti con animali parlanti o cose animate, dal momento che la storia scritta da Savino ha come protagoniste delle piante animate che vogliono vivere nel loro mondo lontano dalla crudeltà degli esseri umani. Il fumetto è un noir vegetariano, il cui protagonista è il cactus Karl che all'interno del distretto di piante e fiori in cui vive cerca di scoprire quale pianta ha assassinato la sua fidanzata. A questo punto incontriamo tante varietà di piante e fiori, ognuno con una sua personalità.

Le PIANTE nel CINEMA

Tanti sono i film che hanno le piante come protagoniste e, per la maggior parte, si possono annoverare nel genere dell’horror. Degli esempi? Eccoli!
·         La piccola bottega degli orrori, di Frank Oz, del 1986
·         2002: la seconda Odissea, di Douglas Trumbull, del 1972
  • ·         L’invasione dei mostri verdi, di Steve Sekely e Freddie Francis, del 1962

Locandina di "L'invasione dei mostri verdi"

Locandina di "La piccola bottega degli orrori"

Locandina di "2002: la seconda odissea"

Il film che ho scelto, però, non appartiene a questo genere cinematografico, bensì è una commedia dal sapore fantasy. Si tratta de L’amica delle 5 e mezza: la protagonista è una giovanissima Barbara Streisand che veste i panni di una ragazza con poteri paranormali, tra cui quello di far crescere le piante del suo giardino parlando loro.
 Locandina del film citato
 Barbara Streisand che parla alle sue piante

Le PIANTE nella MUSICA

La maggior parte delle volte che ascoltiamo una canzone, in genere tratta temi come l’amore, l’amicizia, le ingiustizie… In altri casi le canzoni che ascoltiamo sono dedicate a qualcuno in particolare o ad un evento ben specifico: una nascita, un incontro, la perdita di qualcuno o qualcosa di speciale. Pochissimi, invece, sono i casi in cui i testi delle canzoni siano dedicati alle piante o parlino di queste. Una canzone che descrive interamente una pianta c’è: L’albero di trenta piani di Adriano Celentano. Il cantautore paragona i grattacieli che iniziano a popolare le città negli anni 60/70 ad alberi altissimi, di trenta piani appunto. Ovviamente l’intento di Celentano è quello di denunciare l’eccessivo sviluppo delle nuove tecnologie nel periodo del boom economico italiano che vanno man mano a sostituire la natura e le braccia dell’uomo.
Il disco di Celentano
Paragone di un albero ad un palazzo moderno

Le PIANTE nella LETTERATURA

Se negli ambiti del cinema e della musica sono rari i casi in cui le piante siano le protagoniste o comunque facciano parte rispettivamente dei copioni o dei testi degli autori, nel mondo della letteratura invece sono molti i poeti che affrontano questo tema, in diverse modalità e per diversi motivi. Il poeta che ho scelto e che secondo me in uno dei suoi componimenti più famosi esaurisce in pieno il tema delle piante (senza contare che è anche uno dei miei poeti preferiti J) è Eugenio Montale nel suo componimento de I limoni.
 Eugenio Montale
Quella de I limoni è una delle poesie più famose di Montale, che apre la raccolta Ossi di seppia; è considerata il manifesto della poetica montaliana, dal momento che l’autore descrive l’idea di fondo del suo pensiero: distaccarsi dalla tradizione dannunziana, come si può capire dai primi tre versi del componimento, “Ascoltami, i poeti laureati si muovono soltanto fra le piante dai nomi poco usati: bossi ligustri o acanti”. Per questo motivo Montale sceglie nuovi elementi che rappresentino la sua poetica, più quotidiani e meno nobili: “le pozzanghere mezzo seccate”, “le viuzze che seguono i ciglioni” e, naturalmente, “gli alberi dei limoni”.

La poesia "I limoni" scritta a mano da Montale stesso

Al giorno d’oggi molti sono i casi in cui ci troviamo a comprare molto più spesso piante finte e non piante naturali, in alcuni casi perché non riusciamo a prenderci cura delle seconde o perché non abbiamo il tempo di farlo, in altri casi perché soffriamo di particolari tipi di allergie, ma non riusciamo a rinunciare ad abbellire ed arredare la nostra casa con degli elementi verdi.
Piante naturali
 
Piante artificiali
Le piante artificiali, in quanto sostituenti di quelle naturali, sono realizzate con materiali sintetici che ovviamente non hanno nulla in comune agli elementi naturali. I principali materiali che costituiscono le piante finte sono tessuti e plastiche. I primi possono essere sintetici o, in casi rari, naturali. Anticamente per realizzare le piante finte si usava la seta, ma in tempi più recenti si è accantonato l’uso di questa stoffa per favorirne altre più economiche, come il rayon, il raso, il cotone o la finta seta.
La fibra del cotone

La fibra del rayon

La fibra della seta

La finta seta
Un altro materiale usato per la produzione di piante finte, come detto anticipatamente, è la plastica. In genere si usa il PVC, a volte unito al ferro. Quest’ultimo, in genere, si usa nello stelo della pianta, mentre per le foglie e i fiori si usano tessuti o materiali plastici. In altri casi si può avere una combinazione tra plastica e tessuto, in cui la plastica forma lo stelo, mentre il tessuto i fiori e le foglie. Dal momento che la maggior parte delle piante artificiali sono comprate per arredare l’interno delle case, queste devono essere prodotte con materiali atossici e anallergici.
Fili di ferro

PVC
Dal momento che le piante artificiali, come detto in precedenza, sono utilizzate per la maggior parte come elementi di arredo per interni o esterni, delle forme sostitutive di queste si possono ricercare sempre nell'ambito dell’arredamento. Si possono considerare mobili o arredi che riproducono elementi floreali (se sono i fiori a piacerci) o che abbiano una colorazione verde (se ci piace l’idea di dare un tocco di questo colore alla nostra casa). In altri casi invece possiamo considerare l’idea di comprare delle piante naturali per il nostro soggiorno o cucina o giardino, a meno che non siamo allergici al polline o ad altro e non è naturalmente possibile J.
Il verde delle pareti e degli arredi richiama la natura

Arredi che rimandano al mondo delle piante

Pareti con motivi floreali
Per chi invece non accetta l’idea di avere elementi di arredo che svolgano solo questa semplice funzione, quella di arredare e basta, si possono pensare a soluzioni di arredamento che abbiano un aspetto funzionale, unito a quello estetico. Nel caso di piante artificiali si può pensare ad una commistione con un appendiabiti, magari rinforzando lo stelo e le foglie per sostenere cappotti, giacche o borse. Un’altra idea potrebbe essere quella di usare una pianta artificiale, e nello specifico le sue foglie o fiori, se sono abbastanza grandi, come portaoggetti, sempre con un eventuale rinforzo delle zone portanti della pianta.
Appendiabiti a forma di piante/alberi

Portaoggetti con motivi naturali/floreali


Un articolo di giornale del Secolo XIX che affronta l'argomento delle piante rampicanti artificiali.

http://www.ilsecoloxix.it/p/magazine/2015/08/05/ARgv3NNF-artificiali_piante_rampicanti.shtml

In viaggio con le piante artificiali

Ed eccoci arrivati alla fine del nostro viaggio . All’inizio, come credo altri dei miei compagni di studio, ero molto scettica , se non qua...